Dopo l'anteprima all'evento di celebrazione dei 170 anni del brand lo scorso mese, si è svolta ieri presso la libreria Rizzoli di Corso Vittorio Emanuele, la presentazione ufficiale del libro dedicato allo storico cantiere Baglietto con i suoi centosettant'anni di tradizione, artigianalità, innovazione. Edito da Rizzoli, il volume porta la firma prestigiosa di Antonio Macaluso, editorialista del Corriere della Sera ed esperto di nautica. All'evento, cui ha fatto seguito il classico "firmacopie", hanno preso parte anche l'autore, Antonio Macaluso, e l'Amministratore Delegato del cantiere Diego Michele Deprati.
Una lunga storia, quella di Baglietto, un'eccellenza imprenditoriale italiana, una grande maison del lusso, capace di estro e pragmatismo nel creare qualcosa di raro: il perfetto equilibrio tra classico e moderno, tecnica ed estetica, passato e futuro insieme: un binomio vincente.
Dove finisce l'artigianalità e comincia l'arte? Cosa rende qualcosa, un prodotto, un marchio, impermeabile al tempo e alle mode? Sono le domande che ci si pone passeggiando tra il passato e il presente di Baglietto.
È il 1854 quando Pietro Baglietto dà inizio al sogno, fondando gli omonimi cantieri, che a quel tempo si trovavano a Varazze. All'inizio si costruivano piccoli scafi e gozzi ma presto, grazie alla lungimiranza del fondatore, ci si orientò verso lo yachting. Nel 1876, prende il largo la prima imbarcazione da regata: Baglietto costruì Rosy, un cutter di 7,50 m destinato a diventare leggenda. Numerosissime sono state le innovazioni introdotte da Baglietto nel corso della sua storia, sia nel campo delle imbarcazioni ad alte prestazioni e da record, che per impieghi militari e la difesa, come i celebri MAS. Tra gli ambiti in cui con maggiore forza il cantiere del gabbiano ha primeggiato vi è quello degli yacht e della nautica da diporto. Già all'alba del XIX secolo Baglietto realizza yacht di grande dimensione per importanti armatori, tra cui, per citare qualche nome, il re di Spagna Alfonso XII, Guglielmo Marconi, Gioacchino Puccini e Gabriele D'Annunzio, per il quale varerà l'Alcyone.
Dal secondo dopoguerra l'ambito del diporto diviene il cuore della produzione di Baglietto con le imbarcazioni della serie "Isole", veri e propri punti di riferimento nell'ambito degli yacht di lusso, oggetti del desiderio contesi dai più importanti armatori al mondo, tra i quali si contano capi d'industria come Agnelli o l'Aga Khan, famiglie reali, come i Ranieri di Monaco o personalità del mondo dello spettacolo tra i quali Peter Sellers, per citarne uno. In questo campo Baglietto porta innovazioni continue, sia dal punto di vista dell'impostazione degli scafi, come ad esempio con l'invenzione del flying bridge che con l'introduzione di materiali nuovi e sempre più performanti alzando sempre di più l'asticella in termini di esclusività, prestazioni e qualità realizzando veri e propri capolavori naviganti.
Nel 2012 i Cantieri Baglietto vengono acquisiti dalla Famiglia Gavio, uno dei gruppi industriali più solidi d'Italia. È l'inizio di una nuova rotta. Esperienza e tradizione si fondono in un incontro tra passato e presente, e guardano verso il futuro per una storia all'insegna delle più grandi conquiste. Un passato di 170 anni sulle cui poderose spalle si costruisce ogni giorno un'appassionante sfida a un futuro fatto di stile, tecnologia, innovazione. Un futuro che non si immagina e non si aspetta: si anticipa. E il gabbiano Baglietto – forte, rispettato e amato – vola instancabile da una parte all'altra del mondo.
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Baglietto Rizzoli Book © courtesy Archivio Baglietto
Baglietto Rizzoli Book Bozzetti dell'architetto Lorenzo Castelli yacht Caroly Courtesy Archivio Baglietto
Baglietto Rizzoli Book Cabina armatoriale di yacht Maiorca Courtesy Archivio Baglietto
Baglietto Rizzoli Book Gianni Agnelli e Giampiero Baglietto Salone Nautico di Genova, 1970 Courtesy Archivio Baglietto
Baglietto Rizzoli Book ME 91 1938 per Vittorio Emanuele III Courtesy Archivio Baglietto
Baglietto Rizzoli Book pp
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